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Basta statue: Perché la società di oggi non deve sostenere i monumenti
L’opinione di una studentessa d’italiano
Mi interessa il modo in cui il concetto di cancel culture, che mi pare molto immerso nelle valori culturali americane di progresso e libertà, viene visto e discusso in testi italiani. Il tema è entrato nell’articolo di Severgnini che abbiamo letto insieme, “Nessuno tolga Montanelli dai suoi giardini.” Severgnini ha scritto quest’articolo in supporto di Montanelli, un giornalista fascista che ha sposato una ragazza etiope di 12 o 14 anni durante gli anni di guerra coloniale in Etiopia, quando aveva 24 anni. Montanelli ha sostenuto la sua decisione di sposare questa ragazza in un articolo pubblicato nel 2000, in cui ha scritto con condescenzione degli “imbecilli” che si arrabbiano a lui perché non sanno che “nei Paesi tropicali a quattordici anni una donna è già donna” (Montanelli). In reazione alla riscoperta di questo vecchio reato sociale, ci sono stati richiesti rinnovati per rimuovere la statua di Montanelli dai giardini milanesi — lui è stato “cancellato,” nel senso americano.
Nel suo articolo, Severgnini mette la “cancellazione” di Montanelli in conversazione con l’idea della libertà di parola; litiga che “rimuovere la statua di un giornalista libero puzza di fanatismo,” e quindi si deve lasciare la statua stare, nonostante gli…